ZOOLOGIA della pancia

Dopo la zoologia dell'inserimento scolastico, potevamo farci mancare una zoologia per gravide tutta dedicata alla pancia? Dai che sono gli ultimi giorni (spero!) e poi smetto! :-)

LA CHIOCCIA: ovviamente in gravidanza siamo tutte come chiocce in cova. Ma le chiocce-chiocce hanno quell’aria soddisfatta e appagata da uovo deposto e bello caldo nel nido, quella sicurezza di chi sta facendo esattamente quello che deve fare e come lo deve fare, con uno strato di piume a proteggere il nascituro e il resto del pollaio ai loro piedi.

E sia chiaro che lo dico senza ombra di critica e con piena cognizione di causa: nella mia prima pancia sono stata una chioccia in cova anch’io. Non è darwiniana presunzione o senso d’elezione divina… è proprio uno stato mentale. Involontario ma inevitabile se appartieni alla categoria.

Stretto parente della chioccia è il FRINGUELLO, stato di grazia da eccesso di endorfine in cui si trovano le pancione dal 5° mese in poi. Se hanno questa fortuna – cioè, appunto, il cervello noleggiato a tempo pieno per i rave party delle endorfine – lanciano sul mondo uno sguardo benevolo e paziente: niente le turba, niente le fa arrabbiare, tutto sta andando bene e quisquilie come problemi sul lavoro, nonni che già litigano per accaparrarsi il nipote o “come faremo a pagare l’affitto” si risolveranno, non c’è problema. Del resto il mondo è pieno di opportunità positive e persone meravigliose pronte a dare una mano.

Se lo stato di grazia sopravvivesse al parto e al calo ormonale sarebbe ancora più meraviglioso.

Diametralmente opposta al fringuello, c’è invece la modalità CANE RINGHIOSO. Qui le endorfine si sono prese una vacanza o sono state sopraffatte da ormoni di altro tipo, non lo so, sta di fatto che lo stato di grazia è un miraggio che dura pochissimo ed è legato a situazioni strettamente contingenti, tipo affogare fino al naso in enormi gelati al cioccolato, cose così. Il resto del tempo è un susseguirsi di scatti nervosi, sbuffi d’insofferenza e latrati rabbiosi alla minima provocazione.

Diciamo che il cane ringhioso è stato il mio animale da compagnia, più o meno evidente, per tutta la mia seconda pancia e non è uno spasso per nessuno, ve lo assicuro.

Sempre tra le modalità poco piacevoli rientra quella del CONIGLIO IPOCONDRIACO: al contrario della chioccia sicura e serena, il coniglio ipocondriaco ha paura di tutto e tutti, è infestato da ansie e dubbi sullo stato del nascituro, si abbandona all’effimera sicurezza di analisi superflue, salvo poi vivere nell’ansia in attesa dei risultati.

Al corso preparto avevo conosciuto un coniglio che, dopo un risultato sbagliato sulla toxoplasmosi, era afflitto da ipocondria all’ultimo stadio: non ti stringeva la mano se t’incontrava e ripassava col disinfettante le maniglie delle porte quando suo marito rientrava dal lavoro. Per quanto mi riguarda, io mi sono preoccupata se non ingrassavo ma anche se ingrassavo troppo, se si muoveva o se non si muoveva con abbastanza energia… se sei un ipocondriaco puoi nasconderlo, al massimo puoi riderci su, ma non è che in gravidanza ti passa, sia chiaro.

Tra le modalità temporanee e tutto sommato innocue rientra il BRADIPO: tutte siamo state bradipo i primi mesi, quando dormiresti una ventina di ore al giorno e ti lasceresti crescere la muffa sotto le ascelle pur di non essere costretta a svegliarti-lavarti-vestirti.

Poi c’è chi deve rientrare forzosamente in questa modalità perché magari ci sono dei problemi, perché la-placenta-ha-un-distacco-e-tu-non-fare-forzi, perché la-ragazza-scalpita-e-33-settimane-sono-troppo-poche-per-nascere eccetera eccetera. Quando l’immobilità bradipica è imposta è molto meno piacevole, anche non si può negare che c’è di peggio, nella vita, che stare sdraiate a leggere mentre il marito si occupa di tutto il resto.

C’è poi un’ultima modalità. Somiglia al bradipo ma non ne ha l’aria sonnolenta e in parte soddisfatta, l’aria di chi comunque può smettere quando vuole e concedersi una giornata quasi normale. Non c’è più grazia né senso del decoro, ci si trascina per strada a gambe larghe, esibendosi in imbarazzanti contorsioni per raccogliere una penna caduta. Arenarsi sul divano è la massima aspirazione e le conversazioni mentali con l’inquilino si riducono a un “sarebbe anche ora eh?!?”. I piedi sono gonfi, le mani sono gonfie, la faccia è gonfia (dando ragione a un’emerita sconosciuta che, pochi giorni prima della nascita di Tommaso, mi aveva fermato per strada esordendo con un “quanto sei brutta!”).

È lo stadio della BALENA.

SPIAGGIATA.

E io sono proprio lì. :-O

E voi? Che animali siete state quando avevate la pancia? :-)