venerdì 16 marzo 2012

IO e LEI

Questo post è dedicato a mia sorella.
Perché io ho una sorella più piccola, che più piccola s’è sempre sentita - non per niente il suo più grande e sbandierato desiderio fino all’età di 12 anni era diventare più alta di me (non c’è riuscita!). E che è cresciuta in opposizione, a me.


Io mangiavo poco e niente. Lei mangiava anche troppo.
Io leggevo tantissimo e benissimo e velocissima, col naso affondato nei libri e mille parole nuove in testa. Lei odiava leggere e ogni nuovo libro appoggiato sul comodino era pura sofferenza.
Io me ne stavo bene da sola, a leggere o a disegnare, e se non mi disturbavano era meglio. Lei correva di qua e di là con le sue guance rosse, dispensando sorrisi e assistenza sociale gratuita a tutti gli over-sessanta del vicinato.
Io ragiono e peso le cause e gli eventi, ma quando poi mi arrabbio rabbia e rancore durano a lungo, neri e acidi nella pancia, e ci vuole tanto tempo per farmeli passare. Lei s’infiamma con niente e con niente si spegne, alternando a velocità disorientante sfuriate e uscite di scena degne di un’attrice drammatica e canzonette fischiate sotto la doccia.
Io faccio schemi e riassunti e lunghe (e a volte decisamente superflue) liste da spuntare. Lei e la capacità di sintesi sono due cose ben separate e distinte*.
Io ho sempre deluso mia mamma con un incorreggibile pollice nero e un neanche tanto mascherato disinteresse per il giardinaggio. Lei coltiva un intero giardino dietro le finestre del suo appartamento universitario e dà il nome ad ogni piantina.
Io ho frequentato la facoltà che nessuno si aspettava da me. Tutti invece hanno approvato quella che ha scelto Lei.
Io non mi trucco quasi mai. Lei si cerchia gli occhi di nero e solo da poco siamo riusciti a farle schiarire il tono del rossetto**.
Io ho una serie di punti fermi e intorno a quelli mi mantengo testardamente coerente, anche a costo di dispiacere a chi mi è vicino, a chi voglio bene ma magari la pensa diversamente da me. Lei ha angoli più dolci e un innato talento per la paraculaggine.
Io non so recitare. Lei sì.
Io non ho quasi le tette***. Lei decisamente sì.
Io odio il gelato al limone. Lei lo adora.


Eppure…
Io e Lei amiamo tutta una vecchia generazione di cantautori che abbiamo conosciuto quando eravamo bambine, quando i nostri genitori ci portavano alle cene con gli amici e tutti si mettevano a cantare al suono della chitarra.
Io e Lei restiamo a parlare ore di libri (ora che finalmente è diventata una lettrice accanita anche Lei) e di film.
Io e Lei abbiamo tappezzato le pareti della nostra camera di disegni, foto, testi di canzoni, cartoline e pezzi di libri, come tante finestre aperte sulla nostra adolescenza.
Io e Lei abbiamo i capelli ricci e la voce così simile che al telefono nessuno ci riconosce.
Io e Lei disegnamo.
Io e Lei la pensiamo esattamente allo stesso modo su un sacco di questioni importanti, dall’orientamento politico al valore di onestà e correttezza, dalla qualità della vita all’agricoltura biologica e raccolta differenziata.
Io e Lei non amiamo smancerie e sbaciucchiamenti vari e ci abbracciamo raramente. Ancora più raramente ci diciamo che ci vogliamo bene.


Eppure…
Io e Lei ci vogliamo bene.
E, sebbene Lei non ci creda (o faccia finta di non crederci), IO sono molto orgogliosa di LEI.
 

***
* Rientra negli annali quella volta in cui avevamo deciso di andare a vedere tutti insieme Che pasticcio Bridget Jones ma, dato che solo Lei aveva visto il primo film, avevamo bisogno di un rapido riassunto della puntata precedente. Bene, Lei c’ha impiegato il tempo della preparazione della cena, della cena, della sciacquatura dei denti, della strada verso il cinema e dei titoli di testa, per un totale di 110 minuti. Vedere direttamente il film ce ne avrebbe presi 90.

** Anche qui, esemplare è la descrizione che qualche mese fa cercava di dare di noi una nostra ex-maestra: “Entrambe brave a scuola, brave a disegnare… la sorella è più… più…” e qui muoveva imbarazzata le mani intorno ai capelli e ai fianchi, simulando curve e volumi. Mi ha fatto così pena che ho suggerito: “Appariscente?” “Ecco, sì, appariscente!”

*** Tengo a precisare che prima le avevo. Di modeste dimensioni, ma le avevo. E’ che dopo l’allattamento sono sparite.

6 commenti:

  1. Che bella bellissima strabellissima storia d'amore, rispetto e condivisione tra sorelle...

    Certo e' che siete molto diverse, ma l'importante e' saper confontarsi nelle cose che contano nella vita, proprio cio' che fate voi.

    Hai dimenticato di scrivere che entrambe scrivete molto bene, non solo tua sorella.

    Spero di leggerla presto in queste pagine.

    Nel frattempo ti saluto e Vi abbraccio caldamente.

    Un bacione.
    Topogina

    P.S. Ti ho risposto sul mio blog.

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    1. grazie Topogina... direi che tra noi due le differenze si sono pian piano ridotte e sono aumentati gli spazi di condivisione e le cose in cui ci compensiamo a vicenda, piuttosto che competere (cosa che invece facevamo quasi sempre, da piccole).
      per quanto riguarda lo scrivere... ovviamente scrivo meglio io!! :-P

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  2. Ciao Francesca, mi aveva incuriosito vedere il tuo doppione nel disegno, poi ho ravvisato leggendo che eravate due persone distinte. E' bello che abbiate deciso di collaborare,considerando che adesso siete diventate quasi anime gemelle.
    Ritieniti comunque fortunata di non essere figlia unica. Io avevo una sorella, dormivamo nella stessa cameretta, ma eravamo come l'acqua e il fuoco..a lei tutto scivolava addosso ma dai miei genitori otteneva sempre cio' che voleva. Io ero introversa,riflessiva ,studiosa, amorevole ma ho dovuto sempre lottare per tutto. E con mia sorella eravamo due perfette estranee, niente interessi in comune, nè confidenze tra noi. Eppure ci volevamo tanto bene,anche se non ho mai potuto contare su di lei. Ora lei non c'è neanche piu'. Ritieniti quindi fortunata di cio' che hai. Ciao Lilly

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    1. si. mi ritengo fortunata... anche se c n'è voluto di tempo per accorgersene (da entrambe le parti)... fino a quando non sono andata all'università la vedevo solo come una mia brutta copia priva di personalità... poi, di solito, come dici anche tu, dell'importanza delle cose e delle persone te ne accorgi solo quando non ci sono più o quando sono lontane... :-)

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  3. Ecco..quando si parla di sorelle io sono sempre ultra commuovibile...
    Essere differentissime eppure così vicine è una prerogativa che solo le sorelle possono avere!!!

    bellissimo post..

    (p.s. Ti leggo più spesso di quanto non commenti)

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    1. grazie ZiaAtena! penso anche io che "diverso e vicino" sia un'accoppiata tipica delle sorelle... invece con un cugino o tra fratello e sorella secondo me c'è meno competizione - e quindi minore necessità di differenziarsi e affermare la propria personalità in opposizione all'altro... Per dire, io e mio cugino potremmo definirci "molto simili e vicini"...
      Credo che, in ogni caso, importante sia la seconda parola, dell'accoppiata...:-)

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