lunedì 4 febbraio 2013

NICCHIONI CHE SALTANO

Oggi devo fare due grandi, grandiosissimi annunci.

Il primo: SONO UNA NICCHIONA!!!!
Perché mi piace scrivere e chiacchierare, anzi scrivo meglio di come chiacchiero, dato che uso decentemente i congiuntivi e adoro il punto e virgola, mentre di persona sono talmente timida da risultare paralizzata e, calata in una situazione estranea in mezzo a persone che non conosco, ci metto dalle due alle quattro ore per passare dai monosillabi ai discorsi articolati.
Perché non siamo moltissimi a girare tra queste pagine ma io sono una ferma, fermissima seguace del principio “pochi ma buoni”.
Perché non mi riesce nemmeno a togliere l’ombra grigia intorno alle foto, figuriamoci sapere cos’è un SEO o cose del genere. Cos’è, una malattia? No, perché nel giro di due settimane io ho avuto una GEU, l’IGE e il CLE; il SEO mi manca ma, se mi impegno, entro la fine del mese c’è la possibilità di prendere anche quello.
Perché scrivo per dare. Se poi ricevo (commenti, apprezzamenti e – perché no - critiche) ovviamente sono contenta, ma non sono disposta a rinunciare a quello che sono e a quello che penso per averne di più (o, nel caso delle critiche, di meno :-P).
Perché ho bisogno di forma e di sostanza.

Se vi sentite anche voi così, allora chiedete a Lucia la tessera del Club… io esibisco la mia con orgoglio, ben ricordando che “ogni ulteriore classificazione è fuffa!” :-P
Secondo annuncio: la mia convinta, fedele adesione a #SALTALAMERDA.
Arrivo un po’ in ritardo, ma davo la mia partecipazione per scontata, visto quanto ho scritto QUI qualche mese fa.
Solo che nell’ultima settimana abbiamo collezionato numeri da record.
Tre – ripeto TRE – chiamate al 118 per tre persone diverse (e considerando che la nostra famiglia è composta di tre persone direi che è praticamente un record!), due sirene rosse e blu sotto casa, due visite dalla pediatra e due verbali di pronto soccorso, una visita dalla ginecologa e… dimentico qualcosa? Ah, sì: otto scatole di medicinali più o meno estremi e quattro nonni in completa paranoia.
A chi mi chiede cosa faccio il prossimo finesettimana rispondo che il mio orizzonte di programmazione va di 6 ore in 6 ore, con gli intervalli degli antibiotici. E non stiamo parlando dell’influenza di stagione, credetemi.
Sinceramente mi sono un po’ stancata. E spesso trovo faticoso riderci sopra e trovare il lato comico della situazione.
Ma devo e voglio farlo. Perché credo comunque di essere una persona fortunata e che in tutte le esistenze ci sia qualcosa di bello e di gioioso da cercare e a cui aggrapparsi.
Il 31 gennaio scorso ho letto il post di Mammafelice sulla Ricetta della felicità, che lei individuava nel cambiamento. Quello che leggevo mi è piaciuto ma poi, più ci pensavo, più c’era qualcosa che non mi suonava perfettamente. Alla fine l’ho focalizzato.
E’ che non sempre si può cambiare. Almeno secondo me. Ci possono essere delle difficoltà oggettive, materiali, degli impedimenti fisici o dei problemi che non si possono semplicemente buttare alle spalle per cambiare vita. Io credo che la vera ricetta della felicità sia nel vedere ciò che c’è di bello nella nostra vita così com’è, vederne il lato migliore. Si può migliorarla certo (ci mancherebbe che non volessimo migliorare ciò che va storto o che non ci piace) ma non credo che semplicemente cambiando panorama si possa vedere il fiore che prima ci sfuggiva. Il fiore c’era anche prima, e se non riuscivi a vederlo, probabilmente era un problema dei tuoi occhiali, non del paesaggio. Perché c’era, ne sono sicura.
Probabilmente sono un po’ fuori tema o comunque ho personalizzato un po’ troppo l’argomento, ma sappiate che sto cercando di schivare tutta la cacca che ci è piovuta addosso ultimamente e corro, corro lontano. Che c’è qualcosa di più luminoso e più bello che vale la pena di guardare.

francesca

p.s. Entrambi i banner sono stati fatti da Giada. Fategli un bell'applauso!

12 commenti:

  1. Salta la merda e cerca il fiore... potrebbe essere benissimo il motto anche del mio momento in quanto a visite e sfighe (piccole ma sfighe) mediche!!

    riguardo al tema della felicità... come diceva il mio prof di filosofia... voi iniziate sempre dicendo... la questione è complessa!
    a volte il fiore non c'è, a volte c'è ma non lo vedi e non per gli occhiali, a volte c'è e c'è, a volte devi un po' cambiare e al di là dell'oggettivo cambiare si può sempre ma è difficile.... insomma ogni caso è a se!!

    dai riprendiamoci e saltiamo la cacca..... :)

    ciao un bacione
    Clod

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  2. Ma che scherzi?? Speravo la serie pietosa del gennaio horribilis fosse andata scemando, non crescendo!! Spero stiate tutti meglio, a prescindere!
    Riguardo al cambiamento: io ne sono diventata un'adepta: concordo con te: spesso non si può cambiare come si vorrebbe, e lo so con certezza, perché vorrei fare cambiamenti che economicamente non posso permettermi, ma io lo vedo più come un lavoro su di me, sul mio modo di vedere. Diciamo che ho sempre sofferto molto i cambiamenti, mi destabilizzavano parecchio, mentre da un po' di tempo a questa parte ho imparato ad apprezzarli, ad amarli addirittura, e a sfruttarli per quanto possibile... In questo senso un elogio del cambiamento lo capisco, aspettando di poter dare una svolta anche visibile a occhio nudo! Senti, basta con le sfighe!
    Un bacio grande nuova Nicchiona!
    G.

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    1. ebbene sì, febbraio non vuole essere da meno del suo predecessore... ma quando inizia il 2014???? :-P

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  3. è troppo presto e sono al lavoro per fare un commento sensato e poi, a differenza di te, lo scrivere è proprio il mio punto debole. Ti lascio quindi un abbraccio sincero, so che ne capirai la profondità

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  4. Questa "nicchiona" saltamerda mi piace assai!

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  5. Beh! così conosco due Nicchione (l'altra è Silvia del Circolo Vizioso, c'era anche lei al Poggio della Salvia a settembre, te la ricordi?).
    Bisogna imparare a saltare le merde, per forza... anche perché non è piacevole restare a crogiolarvisi dentro, oltre che del tutto inutile.
    Sono d'accordo con te, ci sono cose che non possono essere cambiate, e di sicuro avere la capacità di vedere il lato migliore del momento e di quello che si ha è l'unica via per non vedere più la cacca ma i fiori che la cacca aiuta a nascere!
    un abbraccio!

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    1. se intendiamo la cacca come fertilizzante allora la prospettiva cambia!! :-P
      magari tutto questo concime bio che mi è piovuto addosso mi farà recuperare un po' di peso... o in alternativa - e sarebbe ancora meglio - mi cresceranno due tette così!! :-D

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  6. Sono d'accordo con te. Io ho cambiato tantissimo, da quando sono piccola e certo non sempore per colpa mia. Per il segreto non è tanto cambiare quanto andare avanti; e prima o poi i brutti periodi passano.

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  7. Mi spiace per il triste bollettino sanitario ... anche noi facciamo fatica a riprenderci e per una come me che non si ammala mai è dura sopportare ogni minimo malessere!
    Sono d'accordo quando dici che non è facile cambiare ... lo vedo con me stessa! L'arrivo del pupo è stata la mia più grande messa alla prova, sto cercando di dare il meglio di me ma certo lati aspri del mio carattere faticano a piegarsi e a trovare nuove direzioni. Ci devo lavorare per me stessa e per lui!
    Guarderò lontano anche io!

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  8. grazie dei vostri abbracci virtuali.
    volevo fare una precisazione.
    io non sono, costituzionalmente, un'amante dei cambiamenti (quando per cambiamento si intende qualcosa al di fuori del mio controllo e di non programmato) e delle sorprese, anche se ormai mi sono rassegnata e cerco di convivere con l'impossibilità di programmare la mia vita da qui a sei mesi (o a sei ore, nel caso attuale! :-P).
    al di là di questo, credo che per essere felici - o comunque per stare su quella strada - il cambiamento debba essere mentale più che di situazioni oggettive (cosa che comunque anche MF diceva): ultimamente ho visto molte persone buttare a mare quello che avevano, la loro famiglia, i loro figli, per cercare qualcosa di diverso, perchè così non si sentivano felici. Non so se queste persone ora lo sono. Penso che non fossero felici di sè stessi più che della famiglia o della situazione in cui vivevano... e, se fosse così, cambiare tutto il resto non serve poi a molto, perchè l'infelicità te la porti dietro, come ti porti dietro una mano o un ginocchio.
    Ecco quello a cui, più o meno, volevo accennare quando ho detto che non sempre cambiando panorama puoi riuscire a vedere il bello che prima ti sfuggiva! :-)

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  9. ciao, ho seguito con dispiacere le tue vicissitudini sanitarie e riesco a dirti solo: Passerà. Lo dico sempre a Matteo: "Passa tutto, tutto passa!". Non vuole essere un atteggiamento superficiale o banalizzante, è che le cose seguono un loro corso naturale, iniziano e finiscono, in tempi del tutto variabili, ma poi finiscono. Cambia la ns capacità di viverle e prenderne le distanze, metabolizzarle. E poi via, a testa alta verso qualcosa di meglio che di sicuro arriverà.
    Per quanto mi riguarda,io non sono affatto brava ad applicare la filosofia del "vedere il bicchiere mezzo pieno" nè quella di Pollyanna (ho letto il libro e visto solo io il mieloso film da ragazzi in cui la protagonista, fanciulla filantropica dalla vita familiare sfigatissima, riusciva sempre a trovare l'elemento positivo in tutto e contagiare gli altri in questo?!?!?!?!). Invidio chi lo sa fare. Vivo molto il presente, probabilmente per paura delle incognite future, e sposo il pensiero "In qualche modo si farà!"....a tempo debito, senza anticipare l'ansia.
    E sul cambiamento, io non ci credo....non si cambia...ci si adatta alle situazioni...
    ops, scusa i pensieri sparsi e vaghi. Buona giornata!

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    1. :-) grazie, so che valerio ti ha aggiornato... penso (spero!!!) anche io che passerà! :-)
      pollyanna non la conosco, nè per il libro nè per il film (io la tv da piccola la guardavo davvero pochissimo, quindi sui cartoni animati nn sono molto aggiornata) ma cerco di trovare il lato positivo o quanto meno (dato che sinceramente lati positivi non riesco a vederne) la parte comico-paradossale della vicenda.
      e sì, anche io sono per la filosofia del "in qualche modo si farà" o - citando un film che ho amato tantissimo - "andrà tutto bene" "e come?" "non lo so, è un mistero!" :-)

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