Ikea hackers e un fasciatoio molto colorato

Essere, al contempo, Ikea addicted e fai-da-te addicted può generare mostri.

E costringere un povero babbo pieno di lavoro e casalinghe incombenze a impugnare sega, pialla e carta vetrata per costruire scaffali e pezzi mancanti di un mobile Ikea ormai fuori produzione; ma anche una panzona all’ottavo mese di gravidanza (perché quella era la mia condizione quando il tutto è successo) a rimettersi il grembiule da lavoro appena smesso per spennellare senza pietà sportelli e cassetti.

Nella mia esaltazione da lavoro-finalmente-finito-ora-mi-godo-la-maternità e immersa in uno stato di grazia per il nano al mare coi nonni (non sapevo, povera ingenua, che quello era solo il primo passo verso una pericolosa quanto spiazzante deriva autonomistica di cui dirò in seguito), questo è quello che ne è uscito:

La nostra idea, partendo da due rettangoli Traby e con l’idea di comprarne un terzo, era di costruire un armadio-fasciatoio per la camera dei nani.

Poi, visto che il Traby era stato tolto dal catalogo, ci siamo dovuti un po’ adattare, in pieno stile “Ikea hackers”: con tre pianetti quadrati abbiamo unito le due colonne originali e creato altro spazio per i cassetti di vimini (sempre Ikea… e come te sbaji?); poi, sempre con legno di recupero di cui mio padre è stato ben contento di disfarsi una volta tanto, abbiamo costruito un piano con delle sponde, per il fasciatoio. Mia madre, santa donna che ringrazio pubblicamente, ha impugnato la macchina da cucire con la rassegnazione con cui ormai affronta i miei progetti ed entusiasmi, e ha cucito l’imbottitura.

Il risultato finale è stato questo, ed ora sta aspettando ansioso che l'agosto passi e i due nani tornino a casa. :-)

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Ora (come se finora fossimo stati web-attivi!!) ci prendiamo una bella pausa estiva, nel tentativo di abituarci alla nuova routine e -magari- goderci un po' l'estate che sta finalmente venendo.
A presto!